Ammettere la paura è il primo passo
Strumenti da grandi per il bambino che è in noi
Paura del buio, degli altri, di sé, di tutto. Paura non patologica, timore verso il nuovo, il cambiamento. L’emozione primaria della paura aveva ed ha la funzione di proteggerci dai pericoli, nell’immediato e nella costruzione di una memoria utile per orientarsi nel mondo. La sensibilità acuisce questa emozione, il trauma la fissa a tal punto da renderla disfunzionale rispetto ad un buon equilibrio. Anche se non patologica ci limita, ci costringere, obbliga ad automatismi inefficaci a risolverla.
Quando ne parlo mi viene sempre in mente questa metafora: un uomo che entra in un corridoio buio, nello sfumare dalla luce all’oscurità. I brividi che scuotono l’anima, a piedi nudi su di un pavimento freddo. Ciò che ci ha distinto dagli animali è la corteccia cerebrale, la possibilità di elaborare, dare un significato, attraverso il linguaggio, i simboli. Se vogliamo affrontare le nostre paure dobbiamo entrare in quel corridoi buio, piano, ascoltando e ascoltandosi, allora appariranno immagini, ricordi, sensazioni.
Il counselor segue il percorso del cliente, è presenza non giudicante, ascolto attivo.
Non ci dobbiamo forzare, alla base ci deve essere una forte motivazione a uscire dalla paura, una stanchezza rispetto all’incapacità di esprimere noi stessi nel pieno delle nostre potenzialità, la voglia di liberarci da quel buio. La paura ingabbia, ci rende dominabili dagli altri, chi ne soffre è abituato a prendere colpi più che a reagire, un primo passo verso la luce amplifica la paura prima che cominci a svanire. Alla base vi sono ferite, a volte vi è un bambino impaurito dentro di noi che chiede di essere accolto, rassicurato.
Quel bambino era la e allora ed anche qui e ora. Oggi siamo adulti, abbiamo altri strumenti e possiamo accingerci ad entrare nel corridoio con più coraggio. Ci sono persone che hanno difficoltà anche solo ad ammettere di avere paura, il primo passo invece è proprio riconoscerla e conoscerla, sentirla e capirla, affrontarla, conviverci e forse liberarsene.
Buon cammino
Last modified: 18 Maggio 2018